"Cosa hai visto?", "Un film!". La domanda è d'obbligo. La risposta anche, ma...! Ciò che è venuto agli occhi è una creatura complessa. Poeticamente densa, che si nutre e beve a molte fonti. Alla musica, tracce inedite che offrono il quadro di una scena affollata e competente nel cucire piani emozionali e suggestioni, per offrire quell'opportunità citativa a chi se ne può servire per aggiungere poesia a poesia.
Mauro Marino - Paese Nuovo
Cambiare si può. Un altro mondo è possibile. [...] La somma di singoli individui più contenti formano una società più sana. Più sorrisi e meno frustrazioni. Viene in mente la ballata “Todo cambia” cantata da Mercedes Sosa che Nanni Moretti inserì a chiusura del suo film-presagio “Habemus Papam”. [...] E’ una riflessione sul lavoro, sul non stare a lamentarsi e sul rimboccarsi le maniche, sul puntare sulla propria voglia di fare e sul proprio mestiere, sul crederci fino alla fine, sul non mollare mai, sul mai farsi abbattere dagli eventi negativi.
Tommaso Chimenti - Rumorscena
“Un talentuoso regista, Matteo Greco, mette insieme giorni e giorni di girato, in presa diretta e in posa, montando una sequela di scene che compongono una vera e propria opera visiva. Definizione che più si addice a quella di docu-film, categoria dove per prassi il lungometraggio andrebbe collocato, ma di diverso carattere dall’informativo, dalla testimonianza, dal repertorio mnemonico. Dare materia, piuttosto, a un monologo interiore, al bisogno di arte e di fare arte in un certo modo, alla bellezza di luoghi e d’umano. E molto altro ancora per ognuno degli sguardi su questo film che onestamente non si adatta a un pubblico in attesa della compiutezza standardizzata delle visioni cinematografiche.”
Il grande schermo per la sintesi poetica di un progetto artistico e un percorso umano, indagine “empirica” sull’uomo, sull’artista e sulla possibilità di cambiamento che ridia dignità al lavoro e alla vita. Culmine (o tappa in itinere) di un progetto nato dall’urgenza di rappresentare il disagio contemporaneo
Emilio Nigro – Corrierespettacolo.it
il film ricorda l’atteggiamento che molti spettatori ebbero agli inizi del secolo scorso di fronte ai film delle avanguardie artistiche. Quei filmati in cui si dava spazio a sperimentazioni visive o si mostravano frammenti disarticolati della realtà (si pensi a “Un cane andaluso” del 1929 di Luis Buñuel e Salvador Dalí) suscitarono – e non poteva essere altrimenti – reazioni contrastanti. In effetti, quando la forma si fa carico di esprimere una sostanza che propone di ritornare alle cose stesse, recuperando una ingenuità dello sguardo in grado di ripristinare i coefficienti originari degli esseri, allora l’estraneazione e lo sgomento indotti nello spettatore comune non costituiscono un difetto, ma una nota di pregio.
Giovanni Scarafile – Nuovo Quotidiano di Puglia
“Ogni volta che parlo con me è il lavoro di una comunità reale e virtuale, che condivide a volte luoghi e a volte spazi di interesse, fatta soprattutto di un comune sentire: la creatività non è prigioniera del sistema ma una delle forze attraverso cui reinventarlo”
Lorenzo Madaro – Repubblica.it
Un uomo, un attore e il suo personaggio nel camerino di un teatro.
Un "on the road" attraverso l'Europa.
Un personaggio al tempo stesso ironico e tragico, perduto in mezzo a oggetti quotidiani, scarpe, cellulari, strade, semafori disseminati nelle sue giornate, che dà vita ad un arcipelago del naufragio, habitat di un pensiero in fuga da se stesso.
E' continuamente in bilico tra i suoi stessi pensieri che scorrono, spesso sussurrati, e bombardato da stimoli esterni che lo riportano a quel quotidiano da cui sta scappando, in un soliloquio agitato e dalle aperture comico-paradossali.
Con le musiche originali di:
Gianluca Longo, Michele D'Elia, Valerio Daniele, Raffaele Vasquez, Ennio Ivan Colaci, Brain Olotester, Playontape
Il film è stato realizzato e prodotto grazie al contributo volontario del suo pubblico, della rete di persone che hanno offerto la loro ospitalità e dei musicisti che hanno deciso di collaborare alla realizzazione della colonna sonora, a cui si sono successivamente aggiunti l'Apulia Film Commission, la rete dei Teatri Abitati e il Teatro del Sale. Anche per il film, come prima per il Barbonaggio Teatrale, le modalità di produzione e distribuzione dell’opera si sono modellate sull’etica che sottosta alla ricerca e alla creazione dell’intero progetto artistico: promuovere in ciascuno un’esperienza critica, autonoma ed unica dell’arte e del mondo. Grazie, quindi, a tutti coloro che hanno creduto e partecipato: Cerchio Di Gesso, Armamaxa, Thalassia, Crest, Tra il Dire e il Fare, Apocrifi, Teatro del Sale, Comune di Lecce, Comune di Corsano, Teatro Pubblico Pugliese, Provincia Di Lecce, pubblico pagante, Mario Bianchi, Chloé Cassandre, Mafa Mianmaud, Ciarra Nevitt, Gianluca Longo, Rocco Nigro, Michele D'Elia, Valerio Daniele, Raffaele Vasquez, Redi Hasa, Ennio Ivan Colaci, Playontape, Brain Olotester, Stefano Manca, Piero Andrea Pati, Francesca Santoro, Angela Ferramosca, Maria Mollicone, Laura Intiglietta,Walter Valente, Anna Lisa Nonna, Maya Kagawa grazie di cuore a Marcella Buttazzo, Mariliana Bergamo, Teatro Politeama Greco, Anna Maria De Filippi, Franco D'Ippolito, Ammirato Culture House Lecce, Calliope Comunicare Cultura Lecce, Dina Risolo, Sandra Caiulo, Alessandro Delli Noci, Ivan De Masi, Carmelo Grassi, Giulia Delli Santi, Annalisa Del Vecchio, Ilaria Stefanelli, Maristella Martella, Dario Spada, Francesco Caracciolo, Gianfranco Riso, Carlo Ciardo, Luciano De Francesco per Idee a Sud Est, Ti Racconto a Capo, Luisa Montagnaro, Paola Leone, Titti Dollorenzo, Tonio De Nitto, Stefan Labuschagne, Francesca D'Ippolito, Festival Castel Dei Mondi Andria (Bat), Francesco Fisfola, Riccardo Carbutti, Toto Patera, Mercedes, Ignazio Abbatepaolo di Residui Teatro, Teatro El Montecargas, Angela Ferramosca, Manuel Chiarello, Sylvie Rolland e Michel Burstin de Hercub', Abele Longo, Michele Nevitt's Family: Ciarra, Carley Courtney Karmina, Architetto Carla Garozzo Gallerista, Staff Galleria Franzotti, Manuel Naso del Teatro Instabile di Berlino, L'Archivio 14, Ambra Circognini, Tommaso Cerulli Irelli, Simone Ugazio, Giulia Balzanetti, Paolo Guasco, Alessandra Della Guardia, Gigi Colaci e La Cova De Les Cultures, Alessandra De Marco, Max Caprara, Francesca Trinastich, Steven Forti, Carlo Loiudice, Roberto Romei, Sara Bevilacqua e Meridiani Perduti, Fabio Tinella, Aurora Tota, Edoardo De Piccoli, Franco Ferrante, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Ketty Volpe, Antonello Taurino,Vittorio Continelli, Rosanna De Luca, Mariangela Chirico, Carla Visciola, Azzurra Martino, Masha Valentino, Francesca Montanaro, Rossana Marangelli, Giulia Vannozzi, Alessandra Rizzo, Giorgia Santoro, Francesco Massaro, Renato Grilli, Pascal Pezzuto, Giorgio Colopi, Guglielmo Bartoli, Fabio Rosafio, Annabella Tedone, Bruno Soriato, Piero Rapanà, Michele Napoletano, Marianna Di Muro, Alessia Garofalo, Marzia Ercolani, Elisabetta Aloia, Italia Aiuola, Cristel Caccetta, Cecilia Maffei, Lea Barletti, Daniela Scozzaro, Mary Di Pace, Federica Lenzi, Francesca Danese, Dario Cadei, Patrizia Miggiano, Francesca Citarella, Giusy Porfido, Sabrina De Mitri, Danilo Capone, Giacomo Gargiulo, Luca Pottini, Maria Rita Metrangolo, Luca Provenzano, Luca Pastore, Savino Italiano, Andrea Mazzarulli, Silvio Gioia, Roberta Mele, Nicoletta Achille...
La storia del film parte da lontano, dal desiderio di Ippolito Chiarello di fare uno spettacolo che potesse parlare della velocità della vita contemporanea e della possibilità di recuperare una coscienza nuova e un gusto nuovo di attraversare il quotidiano come uomo e come artista. Importante per dare ispirazione alla scrittura dello spettacolo è stato l’incontro con Maksim Cristan, un manager croato che aveva deciso di lasciare ogni cosa che lo legava alla sua vita, per provare ad iniziarne una nuova. E la inizia con un viaggio verso Ovest che lo porterà a trascorrere alcuni anni come barbone per le strade di Milano, guadagnandosi da vivere vendendo le pagine fotocopiate del diario di questa sua avventura. Dalla raccolta di queste storie, nel 2007, verrà pubblicato prima da Lupo editore e poi da Feltrinelli il suo libro (fanculopensiero). E' proprio da questo romanzo che Michele Santeramo trarrà ispirazione per la scrittura del testo dello spettacolo Fanculopensiero stanza 510, in cui prova ad immaginare un uomo che decide di lasciare tutto e cambiare vita. Lo spettacolo teatrale realizzato grazie alla regia teatrale di Simona Gonella e alla scenografia e luci di Vincent Longuemare viene finalmente portato in scena da Ippolito Chiarello, ma la 'fredda' accoglienza che riceverà questa nuova produzione spinge l'attore a cercare nuove strade per poter continuare il suo lavoro. Inizia così una nuova crisi personale e professionale che vede questa volta Chiarello uscire dal teatro per avvicinarsi in modo vero e diretto al suo pubblico, incontrandolo per strada, come un barbone, e provando a vendere i pezzi del suo spettacolo. Muove così i primi passi quello che nel giro di pochi anni diventerà un vero e proprio movimento, il Barbonaggio teatrale, che coinvolgerà oltre 150 nuovi attori/barboni portando lo spettacolo in centinaia di repliche per l'Italia. E' da queste esperienze che, nel 2011, Ippolito decide di voler portare in un viaggio per le strade d'Europa il suo spettacolo. Inizia così una nuova avventura, con il regista Matteo Greco e l'organizzatrice e interprete Elena Riccardo che, in un mese trascorso 'on the road' per le strade d'Europa porterà alla realizzazione del film.
Ci piace pensare che il nostro film non risponda ai canoni del cinema commerciale e che bisogna essere un po’ visionari e sognatori per apprezzarlo ma noi crediamo fermamente nel nostro progetto e nel desiderio delle persone di emozionarsi. Se hai una casa che può accogliere un gruppo di amici, se lavori in una scuola, se vuoi portare nella tua città il nostro film contattaci al cell. +39 328.1025863 oppure scrivici a: distribuzione@ippolitochiarello.it
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